Negli ultimi mesi, il mercato italiano dei mutui ha registrato una svolta, stavolta in positivo.

Alla luce degli ultimi ribassi di marzo, aprile e maggio scorsi, i tassi risultano in discesa, grazie anche a una serie di manovre attuate dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Nonostante la situazione geopolitica incerta, quindi, l’andamento dell’inflazione fa ben sperare in un ulteriore taglio dei tassi d’interesse

Inoltre, questa recente tendenza ha fatto sì che la percezione dell’esperienza d’acquisto immobiliare si trasformasse da sogno utopico e quasi irraggiungibile, a un’opportunità concreta per molti, soprattutto per i più giovani.

‘Caduta libera’: non il quiz di Gerry Scotti, ma i tassi dei mutui!

Dopo aver cambiato per 4 volte i tassi nel corso del 2024, lo scorso 5 giugno la BCE, ovvero la Banca Centrale Europea, ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. Dall’11 giugno 2025, infatti, scatteranno i nuovi importi. 

Ma già a maggio c’era stata un’avvisaglia, in quanto il tasso sui depositi era sceso al 2,25%, quello di rifinanziamento principale al 2,4% e quello marginale al 2,65%

Tutto questo ha portato a un abbassamento consistente dei tassi sui mutui, soprattutto quelli a tasso variabile.

Fisso VS variabile: chi vince oggi?

Il tasso fisso per i mutui ad oggi oscilla tra il 2,8 % e il 3 % (TAN ≈ 2,82 % ad aprile). Sebbene abbia avuto una discesa più graduale rispetto a quella dei tassi variabili, la riduzione dell’inflazione ha favorito comunque, anche se in minima parte, questa tipologia di tassi d’interesse.

I mutui variabili, invece, grazie al calo dell’Euribor sotto il 2,34 %, già da un pò “pendono verso il basso”: il TAN medio ≈ 3,69 % (aprile) e addirittura 2,82 % a maggio. 

Infatti, un mutuo ventennale da 140.000 € con tasso variabile, per esempio,  in questa prima parte del 2025 è costato e costa ad oggi 826 €/mese a fronte dei 912 € di un anno fa, registrando un risparmio di oltre 100 € al mese e circa 22.000 € complessivi. 

Cosa significa il taglio dei tassi per chi cerca un mutuo?

Per chi è alla ricerca di un mutuo, la decisione della BCE di tagliare i tassi rappresenta un segnale importante

Dopo mesi di rincari e incertezze, finalmente si intravede una boccata d’ossigeno per le famiglie e i giovani che sognano di comprare casa

Ma attenzione: questo non significa che le banche abbiano abbassato automaticamente i tassi dei mutui. Piuttosto, si apre una nuova fase in cui è fondamentale saper leggere il mercato e fare scelte consapevoli.

Nel concreto, il taglio dei tassi tende a ridurre l’Euribor – l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile – e nel medio termine può influenzare anche i tassi fissi legati all’IRS

Questo può tradursi in rate più accessibili per chi ha già un mutuo variabile e in condizioni più interessanti per chi sta pensando di accendere un nuovo finanziamento.

Come orientarsi?

Chi oggi cerca un mutuo deve però orientarsi con attenzione. La parola chiave è comparare: non fermarsi alla prima offerta proposta dalla propria banca, ma utilizzare strumenti di confronto online – come quelli offerti da OkTariffa – per analizzare pro e contro di ogni proposta

È importante valutare non solo il TAN e il TAEG, ma anche la durata del mutuo, l’eventuale presenza di spese accessorie (istruttoria, perizia, assicurazione obbligatoria) e le condizioni in caso di estinzione anticipata.

Inoltre, in questa fase è utile riflettere su quale tipologia di tasso scegliere. Se il calo dei tassi BCE sarà graduale ma continuo, un mutuo variabile potrebbe tornare a essere una soluzione interessante, soprattutto se accompagnato da un cap (un tetto massimo oltre il quale la rata non può salire). 

Al contrario, chi preferisce la stabilità e ha un buon profilo creditizio può già oggi trovare proposte a tasso fisso sotto il 3%, un’opportunità da non sottovalutare.

E tu cosa aspetti? Il risparmio è nelle tue mani: confronta, scegli, risparmia.

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