In seguito alla bufera mediatica dei giorni scorsi scatenata dalla volontà di Whatsapp di aggiornare la propria normativa sulla privacy, l’azienda di Menlo Park ha deciso di tornare momentaneamente sui suoi passi prorogando la scadenza entro la quale accettare le nuove condizioni che slitta dall’8 febbraio al 15 maggio 2021.
Numerosi utenti infatti, in seguito alla notizia dell’upgrade definito quanto meno ambiguo, hanno deciso di migrare verso le due principali competitor, ossia Telegram e soprattutto Signal. Gli utenti avranno così ulteriori tre mesi per decidere se accettare le condizioni oppure dire addio a Whatsapp.
Ed è proprio la poca chiarezza dei termini che ha generato caos, al punto da far scomodare niente meno che Elon Musk che, attraverso un tweet, ha invitato gli utenti a utilizzare Signal, definita più sicura dal punto di vista della crittografia e della privacy.
Facebook, che ha acquisito Whatsapp nel 2014, dal canto suo ha voluto rassicurare i suoi utenti spiegando che non cambierà nulla per quanto riguarda la condivisione dei dati personali, ma la nuova normativa rimane poco chiara e a tratti contraddittoria.
I vertici dell’azienda hanno tenuto a sottolineare attraverso una nota che:
Tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi. Questo significa che continueremo a proteggere le tue conversazioni personali con la crittografia end-to-end.
Analizzando il testo della nuova normativa emerge che non cambieranno le modalità, ma potrebbero aumentare le aziende con cui WhatsApp scambia dati e informazioni. I dati in questione non sono solo il numero di telefono e i contatti, il nome e l’immagine dei gruppi, ma anche la durata e la frequenza delle interazioni come singoli utenti e aziende.